Roma-Brighton: Olimpico fortino d’Europa, 50 volte sold-out in due anni

Semaforo verde

La cavalcata fu costruita in casa, dagli spareggi contro il Salisburgo fino al penultimo atto contro il Bayer Leverkusen. Già, c’è da sfruttare un’onda verde. La Roma sa praticamente solo vincere da oltre un anno dentro il fortino dell’Olimpico: 8 degli ultimi 9 incontri, spalmati a metà tra questa e la precedente edizione, sono finiti con un successo in Europa League. Il mezzo stop è arrivato di recente contro il Feyenoord, che ha pareggiato portando la contesa ai calci di rigore, poi diventati una sorta di Svilar show. La Roma ha incassato 9 punti su 9 nel girone battendo Servette (4-0), Slavia Praga (2-0) e Sheriff (3-0). Per di più senza subire gol. Più o meno la stessa cosa è successa nel vecchio tabellone, quando sono stati messi sotto Salisburgo agli spareggi (2-0), Real Sociedad agli ottavi (2-0), Feyenoord ai quarti (2-1 nei tempi regolamentari, poi diventato 4-1) e Leverkusen in semifinale (1-0). Insomma, se si escludono gli ultimi due scontri con gli olandesi, la Roma non incassa un gol dal precedente girone, dalla sfida contro il Ludogorets, chiusa comunque per 3-1 grazie alla doppietta di Pellegrini.

Pressione Brighton

L’atmosfera dell’Olimpico, dunque, mette le ali alla Roma, ma anche pressione agli avversari. Famosi e non. Il Brighton non ha una storia a livello internazionale e quindi potrebbe andare in tilt di fronte a uno stadio del genere, unito e compatto, che sa trasformarsi per davvero nel dodicesimo uomo. Certo, la squadra di De Zerbi è abituata da qualche anno a giocare dentro l’Old Trafford o Anfield – giusto per citare alcuni templi del calcio inglese – ma il trasporto dell’Olimpico è da finalissima. Da dentro o fuori. Anche se siamo ancora agli ottavi. Anche se c’è la gara di ritorno.

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